Il bel tempo è finito. Ecco a torrenti
dal ciel la pioggia; ed ecco, lamentosi,
dal mar, dai monti, i penetranti vènti.
Ecco la bruma dei pensieri ansiosi.
Questo, o Signore, delle risplendenti
fughe in natura, ove cercai riposi
e n’ebbi invece oscuri stordimenti,
m’avanza solo, nei dì dolorosi.
Sto inginocchiato con la fronte al suolo,
ma a Te non basta. Anche il mio pentimento
non dà riparo, lacero mantello.
Nell’antica miseria, al gelo e al duolo
rabbrividisco. Il nuovo smarrimento
lungi dal nembo, è il fuggir d’un uccello.